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Cosa c’è da sapere sulle rampe per persone disabili?

INDICE
1. Permessi necessari per le rampe destinate a persone con disabilità
2. Criteri e misure standard delle rampe
3. Quanto costa una rampa per persone disabili?
4. Benefici fiscali per l'acquisto e la realizzazione di rampe per disabili
L'eliminazione delle barriere architettoniche dovrebbe rappresentare un segno tangibile di progresso e attenzione verso le persone con disabilità o difficoltà motorie. Tuttavia, spesso evidenzia quanto la società sia ancora poco attenta a queste esigenze. Le normative vigenti (legge n. 13/1989 e decreto n. 236/1989) stabilizzano che per dislivelli pari o superiori a 2,5 cm è obbligatorio prevedere una rampa accessibile, sia con supporto umano che meccanico.
Un'osservazione diretta delle nostre città dimostra che tale obbligo è frequentemente disatteso. L'unico limite normativo per la costruzione di rampe riguarda interventi che potrebbero alterare la struttura dell'edificio, come la realizzazione di ascensori o altre opere esterne, per le quali sono necessarie documentazioni specifiche, quali la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).
1. Permessi necessari per le rampe destinate a persone con disabilità
Il Testo Unico dell'Edilizia prevede che alcune opere finalizzate all'eliminazione delle barriere architettoniche rientrino tra le attività di “edilizia libera” (art. 6, comma b). Tra le limitazioni, è vietata la costruzione di ascensori esterni che modifichino la sagoma dell'edificio. Per rampe realizzate in materiali come acciaio zincato o alluminio, non è generalmente necessaria un'autorizzazione formale, purché si rispetti la conformità urbanistica
Le normative regionali, però, richiedono spesso la presentazione di una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA). Questa procedura, semplice e comune, prevede l'invio di una documentazione grafica e di una dichiarazione di conformità alle normative vigenti. In questi casi, non è necessario presentare la pratica strutturale al Genio Civile.
Per opere situate in aree sottoposte a vincoli paesaggistici o di interesse storico-artistico, è invece obbligatorio depositare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Inoltre, sarà necessario iniziare una pratica tecnica presso il Genio Civile, redatta da un ingegnere abilitato. Infine, per rampe coperte o integrate nella struttura dell'edificio, è indispensabile ottenere il permesso
2. Criteri e misure standard delle rampe
Le rampe per disabili devono essere progettate secondo criteri ben definiti, per assicurare autonomia e sicurezza a chi le utilizza. Ecco le principali specifiche tecniche:
  • Dislivello massimo superabile: 3,20 metri per singola rampa.
  • Larghezza minima:
    • 0,90 metri per il passaggio di una carrozzina.
    • 1,50 metri per il passaggio simultaneo di due carrozzine.
    • Pianerottoli di sosta: ogni 10 metri di percorso è necessario prevedere un pianerottolo di almeno 1,5 x 1,5 metri o 1,4 x 1,7 metri.
    • Parapetti e cordoli: le rampe dotate di parapetti devono includere un cordolo di protezione di almeno 10 cm.
    • Pendenza consigliata: 6%, con un massimo tollerato dell'8% in casi particolari.
Questi standard sono fondamentali per assicurare che le rampe siano funzionali e rispettino le esigenze delle persone con mobilità ridotta.
3. Quanto costa una rampa per persone disabili?
Il costo di una rampa per persone disabili può variare notevolmente. Ci sono diversi fattori da considerare, tra cui la lunghezza, la forma, il tipo di materiale, i costi di trasporto e le professionalità coinvolte nella realizzazione. Iniziamo dai costi fissi legati alla burocrazia.
Per la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), i prezzi oscillano tra i 500 e 1000 euro. Per la SCIA, bisogna aggiungere anche il costo della direzione lavori, che può ammontare a circa 500 euro. Se la rampa deve essere costruita in un immobile o in una zona soggetta a vincoli ambientali, il nulla osta può costare fino a 1500 euro.
Oltre ai costi burocratici, ci sono i costi di costruzione. Una rampa in calcestruzzo di 2 metri per superare un dislivello di 20 centimetri può arrivare a costare circa 2000 euro. Una soluzione prefabbricata, invece, può essere più economica. Le rampe prefabbricate vengono prodotte in fabbrica e assemblate sul posto. Le più comuni sono realizzate in acciaio zincato e in alluminio.
Le rampe in acciaio sono più pesanti e generalmente più economiche, ma non offrono la migliore capacità di carico. Le rampe in alluminio, sebbene abbiano un costo maggiore (quasi il doppio rispetto a quelle in acciaio), sono più leggere, facili da trasportare, duttili e resistenti agli agenti atmosferici.
4. Benefici fiscali per l'acquisto e la realizzazione di rampe per disabili
La normativa prevede alcune agevolazioni fiscali per l'acquisto di rampe prefabbricate o per la costruzione di rampe in calcestruzzo, inclusa la manodopera. In questi casi, l'IVA applicata è agevolata al 4%. Tuttavia, l'agevolazione non si estende ai materiali necessari alla realizzazione della rampa né ai compensi per i professionisti coinvolti (ad esempio ingegneri, geometri o pe
Per quanto riguarda le rampe in cemento, è possibile usufruire di una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa sostenuta, con un tetto massimo di 96.000 euro. La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Questo beneficio si applica agli interventi finalizzati all'eliminazione delle barriere architettoniche, inclusi ascensori e montacarichi, nonché a tutti i lavori che agevolano la mobilità delle persone con disabilità gravi riconosciute ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge n. 104
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